Questo post nasce da un’esperienza su campo che mi ha portata a cercare risposte, trovate solo grazie ad alcune colleghe che ringrazio. Cosa succede quando ti becchi il ban su Facebook? Facciamo un passo indietro…
‘Il girone dei bannati’.
La riconoscete? È la rappresentazione dell’Inferno di Dante dove, ai tempi di Facebook, il vostro Lucifero là in basso è la sospensione definitiva dell’account Facebook mentre la crosta terrestre è l’uso comune che fate del vostro profilo. In mezzo una serie di altre situazioni che, tradotte dallo zuckerberghese, diventano “ban“.
Avete visualizzato? Bene, passo alla case history…
L’account di un amico viene bloccato per 3 giorni a seguito di una segnalazione. Una settimana dopo il suo ritorno su Facebook, lo stesso profilo viene nuovamente segnalato e questa volta bloccato per 2 settimane. Al suo rientro, altra segnalazione ed altro ban ma questa volta per un mese. Immaginate la sua gioia.
Perché è stato bannato? La prima volta per un termine dalla connotazione razzista, ‘negro’, usato all’interno di una frase goliardica senza reali intenti razzisti. Era chiaro per chi stava seguendo il tread, ma non abbastanza per l’addetto al controllo qualità Facebook perché ha decontestualizzato il termine, che evidentemente rientra in una black-list e chi la usa vince il ban.
La seconda volta, quella delle due settimane, altra segnalazione (probabilmente sempre dalla stessa persona) per avere espresso un’idea politica contraria. Nessun termine sconveniente.
Terza volta, un mese di ban vedi sopra.
6 personali considerazioni sul ban temporaneo da Facebook:
- È un’escalation: dopo il primo ban di pochi giorni, ne seguono altri per periodi più lunghi. Non sono riuscita a definire gli step effettivi né siamo riusciti a capire dopo quanti arriverà il blocco dell’account, ma prima o poi arriverà. Una collega mi testimonia che nonostante 10 stop di un mese, ancora nessuna sospensione dell’account ma meglio non sfidare la sorte.
- Dopo il primo blocco, perdi la credibilità: Facebook mette l’account in una black-list e basta un niente (una sola segnalazione) per sospenderti di nuovo. Probabilmente, ma è una supposizione, nella gestione delle segnalazioni ogni account è associato ad un ranking.
- Io ho segnalato di tutto, offese sessiste, immagini violente al limite del voltastomaco, torture… Non è mai successo nulla e su questo gli Standard della Comunità sono chiari: “Non tutti i contenuti inaccettabili o fastidiosi trasgrediscono i nostri Standard della comunità” (WTF!!!). Sulla base della case history che vi ho raccontato, l’unica cosa che sembra dare fastidio a Facebook è la discussione politica.
- Non provate a contattare Facebook in cerca di risposte. Non ne avrete!
- Esiste una lista di parole non gradite a Facebook la cui gestione viene, probabilmente, demandata ad un bot il quale estrapola la parola dal contesto e applica la penalty. Così come non è dato sapere se ulteriori check sul testo vengano effettuati da operatori madrelingua, stranieri che hanno studiato la lingua del post o straniero tout-court. Direi sia fondamentale capirlo.
- A Menlo Park devono aver dato una stretta sulla questione razzismo, tema che li ha colti in fallo in più occasioni tra le quali una che coinvolgeva direttamente Mark Zuckerberg, mentre un’altra a fine 2016 e ripresa nel 2017, quando è emerso che la visualizzazione degli annunci di vendita immobili, in alcune nazioni, poteva essere bloccata in base a religione, etnia o categoria sociale.
Cosa fare se Facebook sospende l’account? Si può recuperare, tranquilli, ma di questo ne scriverò in un altro post.