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Diventa l’influencer di te stess*

Diventa l’influencer di te stess*

Da qualche giorno è uscito un’analisi di IAB Italia* che fotografa lo stato di salute dell’Influencer Marketing.

Io parlo ogni giorno con voi e so che vi sentite lontan* anni luce da quel ‘mondo lì’, un po’ per forma mentis, un po’ per budget e un po’ per anagrafica (diciamocelo!).

E allora ho pensato di leggermi il paper di IAB Italia e di estrapolare alcuni concetti base che vale la pena tenere in nota, perché possono essere uno spunto di riflessione.

Da queste strategie, sono partita per suggerire alcune semplici indicazioni che ti consiglio caldamente di mettere in pratica. Ma di questo ne riparliamo al rientro dalle Feste.

In fondo a questo testo trovi il file sfogliabile, ma qui lo trovi anche in pdf se preferisci scaricarlo.

Non mi resta che augurarti un sereno Natale, sperando tu possa anche riposare e divertirti.

Ci vediamo nel 2025 e se vuoi già fissare il tuo incontro mensile, le prenotazioni sono aperte: ila.ferrari@gmail.com

BUON NATALE!!!

—-

* IAB Italia è l’Associazione di riferimento per l’Advertising sui Media, di qualunque natura siano.

Novità in arrivo per Gmail. Ecco come cambia

Novità in arrivo per Gmail. Ecco come cambia

Uso Gmail da molti anni, da quando ancora era un servizio in beta.
Lo amo perché funziona bene ed essenziale.

L’unica pecca, ad oggi, è la mancanza della conferma di lettura alla quale ho ovviato installando un plugin apposito.

Gmail è rimasto a lungo uguale a se stesso, fino ad oggi: pare infatti, che nei primi giorni di maggio saranno attuate alcune modifiche al layout e alle sue funzionalità della versione browser.

Quali sono le novità per la casella di posta Gmail? Eccole:

  • la grafica diventerà più simile a quella della versione mobile: se possibile, sarà ancora più pulita ed ordinata, in linea con un Material Design sempre attuale
  • saranno disponibili 3 layout tra i quali scegliere, con una visualizzazione predefinita che evidenzia gli allegati ed una compatta, per avere più messaggi in un’unica schermata (come nella Inbox dello smartphone), passando per una comfortable

Oltre a queste una serie di funzionalità da ‘Finalmente’ e da ‘Wow’:

  • Google Calendar sarà accessibile direttamente dalla barra laterale… Questo è un ‘finalmente’
  • Smart Reply‘ come è già su smartphone: si tratta di una risposta rapida, preimpostata
  • Sarà possibile rimandare la lettura e sospendere thread molto lunghi

Ecco in anteprima la nuova interfaccia di Gmail:

La super-novità, però, quella che porterà a casa Google molti nuovi account, è una funzione ispirata dal mondo Social: l’autodistruzione del messaggio (Snapchat, do you know?). E su questa parte il WoW!!!!!!!!!!!!!!

Lo rivela Techcrunch: con questa funzione, chiamata ‘Confidential Mode‘, potremo scambiarci messaggi impostando una scadenza, oltre la quale le email non saranno più visibili, scaricabili e stampabili. Possono essere recuperare dal destinatario tramite un codice SMS che arriva via smartphone, ma non sarà possibile copiarle né incollarle.

E già vedo quintali di email di amanti che si autodistruggono in 3, 2 ,1…

Resta però il dubbio di come il Confidential Mode funzionerà con utenti non-Gmail e se verrà usata una crittografia end-to-end, unica soluzione per impedire realmente l’accesso al contenuto. Manca poco e lo scopriremo.

 

Immagine presa da www.hwupgrade.it

 

Lo psichiatra Vittorino Andreoli: “I Social ci banalizzano”

Lo psichiatra Vittorino Andreoli: “I Social ci banalizzano”

“i social ci spingono a dire tutto, ci banalizzano. I social sono un bisogno di esistere perché siamo morti. Creano una condizione di compenso per le persone frustrate […] “

Io lavoro con i social, ci sto talmente tanto che da qualche tempo ho deciso di fare un passo indietro e riprendermi quello che è mio, silenzio in primis. Non credo che i Social siano il male, ma solo un mezzo e come ogni mezzo, vengano declinati da chi li usa.

Ho visto tante cose degne di nota nascere dai Social e mi ci aggrappo con forza perché non credo sia tutto da buttare. Questo periodo ‘storico’ è fisiologico e a breve rivedremo un ridimensionamento del mezzo.

Però non riesco ad essere totalmente in disaccordo con quello che dice Andreoli, per la china che sta prendendo Facebook in quest’ultimo momento.

Nel link che vi segnalo c’è un passaggio al che mi fa riflettere: “Siamo solamente dei recettori” (non sta parlando solo dei social).
Pensate a tutti gli input/post/msg che passano quotidianamente sotto ai nostri occhi: potete dargli torto?

Qui trovate tutto l’articolo

“I Social sono per le persone frustrate, ne ha bisogno chi è morto. Facebook andrebbe chiuso”
foto:Huffpost

 

Cambridge Analytica inguaia Facebook: perché ci scandalizziamo?

Cambridge Analytica inguaia Facebook: perché ci scandalizziamo?

Non è una novità: quando usi FB o un’app a lui correlata, i tuoi dati vengono messi a disposizione di chi quel software l’ha creato. Non è questione di privacy e non servono nemmeno ridicoli post che non autorizzano l’uso di quanto pubblicato. Non c’è proprietà intellettuale che tenga: quello che è su Facebook è di Facebook.

Fino a ieri si pensava che i dati servissero per scopi pubblicitari fino a che si svela il segreto di Pulcinella e cioè che quei dati sarebbero usati anche per ben altro scopo: influenzare percezioni e comportamenti dell’utente. Toh!

Come? Si fa, ci vuole solo tempo, competenza, strategia e denaro, tanto. Algoritmi, analisi..
Ogni like, mappato. Ogni share, mappato. Ogni commento, mappato. Ogni login, mappato. Costruiscono il tuo profilo: si chiama psicometria.

Poi vendi il tuo elenco a broker di dati ed il resto viene da sé. Un’evoluzione del listone di nominativi venduto al telemarketer di turno. Perché? Per studiare un nuovo prodotto o un nuovo personaggio. Oppure per influenzare l’esito delle elezioni in questo o quel Paese, come sarebbe successo in USA con Trump o in UK con la Brexit.

Si parla di ‘presunto’ ed il condizionale è d’obbligo. La gola profonda sarebbe un dipendente di Cambridge Analytica, società inglese che avrebbe rubato 50 milioni di profili Facebook.

50 milioni.

Usiamo dati per cambiare il comportamento dell’audience” dicono quelli di Cambridge Analytica. Nel link che segue, viene spiegato bene cosa è successo e come è successo. È lungo ma ne vale la pena: cliccate il bottone.

Il caso Cambridge Analytica, spiegato bene

Non scandalizzatevi e non spaventatevi: non è niente di diverso di quanto succede ogni volta che attivate una tessera nel vostro supermercato di fiducia. Solo che, questa volta, le proporzioni e gli effetti sono epocali. Perché ve lo segnalo? Perché serve consapevolezza. Tutto li.